La prima neve ad Ascoli
Il Giornale d’Italia – Ascoli, 2 Gennaio 1942
Dopo una serie di giorni di sole e di ritardati tepori, il cielo si è coperto e l’aria, fattasi più sottile e rigida, h portato un certo disordine nelle reggente colonnine di mercurio abituate ormai alla quota dieci e dimentiche del pauroso zero e dei numerati negativi. E ci siamo ormai ai negativi, e pare che il cielo aggrondato non voglia accennare al sereno, dopo la sfuriata di neve di questi giorni e i radi tentativi per i quali la prima abbondante infiorata sui tetti e sulle strade, viene di volta in volta rinnovata e riformata per la delizia degli occhi. Era del resto ora che venisse, sorella neve, la gelida fecondatrice dei grani in pieno germoglio, ora sotto il livido soffice manto.
E s’allieta l’agricoltore a queste prime avvisaglie e misura lo spessore della coltre, e pensa al disciogliersi delle nevi e alle terre pregne di nuovi umori, al sole di primavera, alle canicola dell’estate e al raccolto grasso di là da venire.
anche il mucchio del vecchio raccolto s’è incappucciato ora e il pentolino alla sommità del pastone a sostegno si fregia di un buffissimo cappellino messo a sghimbescio.
E dorme, la campagna. Muggiti lenti e soffocanti giungono di quando in quando dalle tiepide stalle ove il bifolco sogna di pascenti mandrie su praterie fiorite.
La fiorita ci sarà in cielo stanotte. le nubi grigie si rompono e già qualche stellina cerca di vincere l’ultima luce del nascente giorno. Gelerà stanotte e domani ci sarà forse il sole. S’inizia la vicenda invernale e le torri e i tetti han già fatto la prova generale coi costumi adatti per l’azione ormai all’inizio. E passerà anche l’inverno: tornerà la bella stagione e con essa, forse, le novelle che i nostri cuori attendono di giorno in giorno, con fede sempre eguale e senza tremori nell’anima che non conosce rigori di inverni.